Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/598


192


«— Vostra maestà ha fatto assai bene,» soggiunse il vecchio; «alla fin fine l’onore da ella fatto a mio genero, riflette su me e sullo stesso Allah che diresse la sua scelta; egli innalza, quando vuole, i piccoli ai più grandi onori; quante volte si sono veduti i grandi venire a baciar la mano di chi sprezzavano il giorno prima!»

NOTTE DVI

— Il califfo avendo confermato, con espresso decreto, l’elezione di Alaeddin, rimise quell’ordine nelle mani del luogotenente di polizia per farlo eseguire, e questi lo consegnò ad uno de’ suoi ufficiali, il quale pubblicò nel divano che da quel punto si dovesse riconoscere Alaeddin Abulschamat come sindaco dei mercanti, e gli si rendessero gli onori e l’ubbidienza a lui dovuti in tale qualità.

«Sul calar della sera, quando il divano fu sciolto, il luogotenente di polizia, preceduto da un banditore, e camminando dinanzi al nostro giovane, percorse in gran pompa le vie di Bagdad; il banditore pubblicava in tutti i quartieri che il califfo aveva nominato sindaco dei mercanti il signor Alaeddin Abulsehamat, e ch’egli solo poteva allora adempiere alle funzioni di quella carica.

«All’indomani, Alaeddin aperse una magnifica bottega, a dirigere la quale mise uno de’ suoi schiavi, incaricandolo dei dettagli del commercio, mentr’egli non si occupava che di assistere regolarmente al divano. Un giorno ch’eravisi recato secondo il so-