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NOTTE DII

— «Mio caro zio,» diceva il giovane, «per amor di Dio, rendetemi mia cugina! — Vi ho già detto le mille volte,» rispose il vecchio, «che ciò è impossibile: non avete voi stesso fatto pronunciare il divorzio? —

«Il vecchio, avendo veduto in quel punto Alaeddin, fu sorpreso della sua venustà e gentilezza, e lo salutò con benevolenza. Resogli civilmente il saluto da Alaeddin, il vecchio gli domandò chi fosse.

«— Io mi chiamo Alaeddin,» rispose, «e sono figlio di Schemseddin, sindaco dei mercanti del Cairo. Avendo dimostrata a mio padre grande volontà di commerciare, egli mi fece apparecchiar cinquanta balle di merci e stoffe preziose, dandomi inoltre diecimila pezze d’oro. Io lasciai il Cairo e diressi i miei passi verso queste contrade; ma appena fui entrato nella foresta del Leone, una masnada di Beduini venne ad assalire la mia piccola carovana, e mi rapì tutto quello che possedeva. Sono appena entrato in questa città, e non sapendo ove passar la notte, veduta codesta moschea, venni a qui ricovrarmi sotto il vestibolo.

«— Che direste voi,» soggiunse il vecchio, il quale avevalo attentamente ascoltato, «se vi regalassi un abito completo del valore di mille pezze d’oro, una mula che valesse altrettanto, ed una borsa contenente la stessa somma?