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contro di lui, e protestolle che voleva assolutamente viaggiare. La buona donna cercò dapprima di farlo rinunciare a quel progetto; ma vedendo di non poter riuscirvi, gli domandò ove desiderasse andare. — Io voglio,» rispose l’adolescente, «recarmi a Bagdad, dove, secondo quello che ho udito, si può facilmente raddoppiare il capitale. —

«Sebbene afflittissima di separarsi da un figlio teneramente amato, la donna gli promise di parlarne al padre, e d’indurlo a dargli un carico di merci proporzionato alla sua fortuna. Alaeddin, già impaziente di partire, scongiurò la madre di dargli ella stessa quegli oggetti di cui poteva disporre, e farli imballar subito. Essa acconsentì, fè venire alcuni schiavi, e mandò a cercar gl’imballatori, che fecero dieci balle delle stoffe che diede loro.»

NOTTE D

— Frattanto Schemseddin, essendo entrato nella sala terrena, e non vedendo il figlio, domandò ai giovani che cosa ne fosse avvenuto; udito che li aveva bruscamente lasciati ed era montato sulla mula per tornar a casa, fece tosto sellare la sua, e gli corse dietro. Avendo veduto, entrando, le dieci balle, chiese alla moglie a chi appartenessero. Questa gli raccontò i discorsi del figlio coi giovani mercanti, ed il suo progetto di viaggiare.

«Schemseddin, volgendosi allora al figliuolo, gli rappresentò le fatiche ed i pericoli del viaggio, e gli disse che i saggi consigliano di non allontanarsi nep-