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le disse con bontà: — Il vostro padrone si è sbagliato d’appartamento, ed è penetrato nel mio invece, d’entrare nel vostro; ma non abbiate timore alcuno: farò in modo d’aggiustare ogni cosa. —
«A tali parole, Naam cominciò a respirare, e ringraziò la principessa della protezione che degnavasi accordarle. Naama, vedendo la sua diletta, si precipitò verso di lei, e la strinse al cuore; la gioia li fece cadere svenuti nelle braccia l’un dell’altro. Allorchè rinvennero, la principessa feceseli sedere a fianco, e si mise a cercare con essi il modo di trarli dal cattivo passo, nel quale trovavansi impigliati. — Madama,» disse Naam, «il nostro destino è nelle vostre mani. — Non avete nulla a temere da parte mia,» rispose affettuosamente la principessa, «ed in vece farò il possibile per allontanare il pericolo che, in ogni altra circostanza, potrebbe minacciarvi.» Indi, volgendosi alla schiava, le ordinò di portar loro da mangiare, e servirli di rinfreschi.
«Eseguito quell’ordine, la principessa presentò loro di propria mano varie cose, e li pregò ad abbandonarsi liberamente al piacere di rivedersi. Quegli amanti passarono parte della sera congratulandosi a vicenda sulla loro riunione, ed a celebrare la gioia ed il contento ond’era compreso il loro animo. La principessa parve vivamente intenerita da tale spettacolo, e godeva di vederli manifestarsi una reciproca tenerezza.
«— Mai,» diceva Naama, «ho passato più dolci momenti, ed ora poco m’importa di ciò che deve accadere. — Amate dunque assai questa schiava?» chiese la sorella del califfo. — Lo vedete, signora,» riprese il giovane; «il pericolo al quale mi espongo in questo istante prova abbastanza l’eccesso dell’amor mio. — E voi, Naam,» soggìunse la principessa alla giovanetta, «amate molto il vostro padrone? — Ma-