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ordine; ma la politica impedendogli d’informarne Naama: — Conducetemi da quella donna,» gli disse; «ed io vi farò restituire la vostra schiava. — Non so dove abita,» rispose Naama. — In tal caso,» soggiunse il comandante, «come scoprirla? Dio solo sa ove possa essere.
«— Voi potete,» continuò Naama, «farmi trovare la schiava, ed io corro tosto ad accusarvi al governatore. —
«Il giovane andò infatti al palazzo di Hegiage. Siccome suo padre era uno dei più possenti personaggi di Kufa, fu tosto introdotto. — Che volete Naama?» gli disse Hegiage quando l’ebbe veduto. Il giovane narrò ciò che gli era accaduto. Il governatore mandò a chiamare il comandante della guardia, e gli domandò dove potesse trovarsi la schiava di Naama, figlio di Rabia.»
NOTTE CDXCIV
— Il comandante finse d’ignorare chi fosse la vecchia che aveva rapita la schiava, e rispose: — Iddio solo può conoscere ciò ch’è nascosto. — Montale a cavallo,» gli disse Hegiage, «percorrete con cura le strade, e cercate da ogni parte questa schiava tanto cara al suo padrone.» Volgendosi poscia a Naama: «Se la vostra schiava non si trova,» soggiunse, «voi potrete prenderne dieci delle mie a vostra scelta, ed altrettanto di quelle del comandante della guardia, per indennizzarvi della vostra perdita. Orsù,» gridò al comandante, «correte a cercare la schiava di Naa-