Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
123 |
suo sovrano; era ancora vestita a lutto, e ne pareva più bella. Fu accolta dall’emiro e da Habib con tutti i riguardi dovuti al sesso ed al suo grado, e da Alaschraf e Dorrat Algoase con franchezza e tutte le dimostrazioni del più vivo interesse.
«Selama aveva un nipote, figlio di suo fratello, nominato Sefeh, giovane guerriero delle più grandi speranze, e l’emiro concepì il pensiero di darlo in isposo a Yemana, facendolo emiro di Kleb. La principessa accetta da sua parte con riconoscenza il nuovo benefizio, e la condonazione dell’annuo tributo è il presente di nozze.
«Nuove allegrezze susseguirono a questa unione, che levava ogni apparenza di schiavitù alla tribù di Kleb. Essendo i cavalieri, che avevano seguito la principessa, rimasti sbalorditi d’una grazia sì inaspettata: — Così,» dicea loro la nuova sovrana, «così si vendica un vero musulmano!» E da quel giorno i suoi sudditi mostrarono meno ripugnanza per una legge che induce ad azioni tanto virtuose. Ormai la tribù di Kleb rinunzierà all’ignoranza ed alla ferocia; vi si cesserà di ammirare eroi come Zir, il cui merito consiste sol nella forza e nella violenza, e che crede non si possa esser grandi se non temuti.
«Allorchè Yemana ed il suo sposo si furano ritirati nel proprio campo, Dorrat Algoase ed Habib provarono, qualche impazienza di tornare ne’ loro stati per soccorrere a’ propri popoli, appena pacificati dopo la sconfitta di Abarikaf. Selama era troppo buon giudice dei doveri d’un sovrano per non entrare nelle loro mire, ed esigere da essi il sagrificio della felicità de’ sudditi per compiacerlo.
«Viene dunque stabilita la partenza di Habib e della sua sposa; essi devono tornare nel piccolo romitaggio, e partirne segretamente col mezzo medesimo che ve li ha condotti. Selama e Yamira vorreb-