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mari, lo strumento, benchè indegno, del gran Salomone, il vincitore de’ nemici di Dio e de’ suoi profeti, ma che piangerebbe su tutta questa fortuna, se non conducesse seco il medico che deve sul momento rendere la vista al padre. — Rendere la vista al mio caro Selama!» sclamò la donna. — Sì, madama,» rispose Habib, «ed il medico è la mia medesima sposa, dai decreti del cielo incaricata di operare immancabilmente questo prodigio. — La vostra sposa!» ripigliò di nuovo Alaschraf; «e dov’è dessa? — Nella capanna del mio giardino, dove aspetta un abito da Araba. Fatene portar due, per lei e per me, sotto ai quali ella possa mascherare il suo sesso, ed io evitare d’esser riconosciuto. Si tratta, madama, d’introdurre, sotto gli occhi di tutto il campo, presso mio padre, un medico arabo ed il suo schiavo: incaricate quello fra tutti gli scudieri dell’emiro, nella cui discrezione abbiate maggior fiducia, di seguirmi con tre muli sino al mio piccolo ritiro, ove mi reco immediatamente; abbia esso cura di dar gli opportuni ordini alle barriere, affinchè siano al ritorno aperte. Annunzierete ai vostri schiavi che mandaste a prendere un medico, al quale bisogna allestire una tenda per la notte. Noi giungeremo al tramonto del sole, e voi non ci darete per servirci che la sola nostra vecchia balia. Intanto, madre mia, andate a preparare mio padre con qualche favola che ne faccia rinascere le speranze a mio riguardo. Ispirategli fiducia per un uomo dotto che non domanda se non di vedere i suoi occhi ed accostarvi leggermente le dita, e lusingasi di restituirgli immantinenti la vista. Quanto a me, non mi farò conoscere se non dopo l’operazione.»