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contratte. Il principe Daliska, sposo della dama dai bei capelli, doveva languire ancora nelle prigioni dell’isola Nera, e quella misera contrada, se non era più intestata dal delitti e dalla presenza di Abarikaf, esser doveva in balia di gravissimo disordine. Egli ha data la sua parola alla dama dal bei capelli di liberarne lo sposo, ed è il pacificatore di tutti gli stati di Dorrat Algoase; non impiegherà altri mezzi fuor di quelli che gli pose in mano la sorte per intraprendere e proseguire la sua avventura. Le tre figlie del mare trovansi presso Dorrat Algoase, che le colma di benefizi; egli si volge alla maggiore: — Abbiamo qui,» le dice, «alcuni bastimenti che potrei far mettere in mare per trasferirmi nell’isola Nera; ma preferisco la vostra invenzione che ne ha sì felicemente serviti. Procurate, o signora, di trovare il nostro fodero, se pur non vi sii più agevole di accomodarne un altro; non avrò quiete se non abbia asciugate le lagrime della dama dai bei capelli, e rimediato ai disordini che turbar possono il riposo del resto de’ miei sudditi nell’isola Nera.» Le tre sorelle ricevettero con grande allegrezza la proposizione, vedendosi così associate alla gloria di Habib, Ilzaide stava alquanto seria dacchè aveva veduto il matrimonio dell’eroe; ma siccome l’affetto che gli portava era verace, lo amava ancora con tutto il cuore, benchè vedesse che apparteneva ad un’altra, colla quale non poteva contrastare.

«Habib chiama la bella regina al consiglio che tiene colle amabili sue compagne d’avventura; è deciso che si metterà in via appena la zattera sarà all’ordine; ma Dorrat Algoase proponesi di aleggiare, sur un roc addomesticato che le obbediva, sopra l’imbarcazione per invigilarne il cammino, avvertire i pericoli, se mai ve ne fossero, e farsi accompagnare da Ilbaracas, quello de' geni ch’erale più affezio-