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del sole, ho veduto sulle onde una certa agitazione, senza che fosse prodotta dai venti, e sembrava che i suoi movimenti si contrariassero. D’improvviso si è sollevata dal suo seno un’isola, la quale viene portata, non so come, su queste coste e verso il vostro porto cui può otturare, e sulla sua superficie ho distinto figure umane. D’altronde, Abarikaf ha fatto sguernire tutti i posti; pare che tutte le sue forze siansi concentrate sull’isola Nera, alla quale devono intercettare i raggi del sole. L’isola che s’inoltra può essere una specie di attacco impreveduto, il cui aspetto ha nulla di minaccioso; ma siccome può essere il prodotto di qualche incanto, la vostra prudenza nulla deve trascurare per prevenirne e vincerne l’effetto. —
«Dorrat Algoase fa avvertire i due altri suoi ministri e l’avo; in un attimo la costa è munita di tutti i guerrieri del paese. Alatros aduna intorno a sè i geni che gli sono rimasti soggetti, ond’essere in istato di respingere gli attacchi che tentar potesse di fare Abarikaf alla testa dei geni involti nella sua ribellione. Tutto è in moto in Mediuazilbalor per prepararsi alla più vigorosa difesa nel caso che la massa enorme inoltrantesi nascondesse nel suo seno numerosi battaglioni, per venirli a vomitare a un tratto sul lido.
«Habib, cogli occhi sempre fitti verso quella terra alla quale desidera sì ardentemente d’accostarsi, riconosce in breve, da quanto vede fare, la specie d’inquietudine che vi cagiona; entrando nella rada, il caso lo fa passare assai vicino ad un’isola coperta di banani; ne spicca una fronda, troncandola colla scimitarra, e la dà ad Ilzaide. — Itene a terra, mia bella fanciulla,» le dice; «presentatevi con questa palma in segno di pace, fatevi condurre dalla regina Dorrat Algoase, e ditele che un cavaliere arabo, a