Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
370 |
la maggior sorpresa vedendolo comparire condotto dall’officiale di polizia, e parve attentissimo al rapporto che gli fece quest’ultimo.
«— Sapete voi,» disse poi Abdalmalek ad Attaf, «chi ha ucciso l’uomo, il cui corpo si trovò nel vostro giardino? — Fui io stesso,» rispose quegli — Che cosa vi aveva fatto?» continuò il governatore;«e perchè l’uccideste? — Signore,» ripigliò Attaf,«è inutile farmi queste domande; se io mi confesso reo di quest’omicidio, dovete capire essere per pagar solo l’ammenda, ed impedire che i miei vicini siano inquietati e costretti a pagarne una parte.
«— Non mi contento,» soggiunse vivamente il governatore, «di punire l’omicidio con una semplice ammenda; io voglio seguire esattamente la legge, e giudicare secondo il divino precetto: Anima per anima. 1 —
«Il governatore, volgendosi allora all’assemblea, chiese ad alcuni degli astanti di attestare quello che aveano udito dire ad Attaf. Tutti attestarono ch’egli erasi riconosciuto reo dell’assassinio. — Attaf,» continuò a chieder loro il governatore, «fruisce egli di tutta la sua ragione, od ha perduto l’intelletto?» Tutti attestarono che Attaf godeva della piena sua ragione. Il governatore disse allora ai giudici:
«— Voi avete udite le dichiarazioni dei testimoni e la confessione del reo; applicate la pena stabilita dalla legge, e pronunciate la sentenza. —
«I giudici non poterono trattenersi dal condannare Attaf a morte, secondo la sua propria dichiarazione: si lesse la sentenza, ed il governatore mandò a cercare il carnefice.
«Tutta l’assemblea era afflitta; il popolo, reso in
- ↑ Esiodo, cap.21, vers. 33; Corano, surate 2, vers.75; surate 5, vers. 40 e 53.