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masco. Vi si erigeranno tende fuor della città, ed il governatore ed i grandi vi verranno incontro a rendervi i loro omaggi. Voi allora manderete a cercare il signor Abdallah, e gli chiederete la mano della figlia; egli sarà molto onorato della vostra parentela, e ve l’accorderà tosto: farete subito stipulare il contratto, continuando poi il vostro cammino per Bagdad.»

NOTTE CDLXV

— Giafar, sempre deciso ad abbandonarsi intieramente al destino, e cominciando a travedere nella sua avventura qualche cosa di straordinario, e forse il fine del suo esilio, approvò le misure propostegli da Attaf, e ringraziollo del suo zelo e della sua generosità. Allorchè tutto fu disposto, Giafar partì segretamente.

«Dopo alcuni giorni, venti cavalieri giunsero a Damasco, annunciando che il gran visir Giafar, dopo aver percorso l’Egitto, percorreva la Siria, d’ordine del califfo, e ch’egli passerebbe per la capitale della provincia.

«Quella notizia si divulgò tosto fra tutti gli abitanti. Il governatore, Abdalmalek Ebn Meroen, fece innalzare le tende fuor della città, e gli andò incontro a mezza giornata di cammino, accompagnato dai primari ufficiali e dai magistrati. Tutti sollecitaronsi ad offrire a Giafar regali, ed egli trovò, entrando nella tenda, un magnifico pasto. Tutta la città escì per vedere il primo visir, e quello fu un giorno di festa e di pubblica allegrezza.