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qualcheduno che mi accompagnasse, e lo presi con me. È giovane attivo, intelligente, ed i suoi servigi non potranno dispiacervi.—
«Il re d’Egitto si diresse alla volta della capitale accompagnato dal giovane e dallo schiavo, e chiese loro, cammin facendo, notizie del re Balavan, ed in qual modo governasse i sudditi. — Balavan,» rispose il giovanetto, «maltratta i grandi ed il popolo, e nessuno fa voti per la durata del suo dominio.—
«Giunto nel suo palazzo, il re andò tosto ad annunciare alla regina il ritorno dello schiavo, e le raccontò l’accaduto. Quando fu alla circostanza della cisterna, la regina mutò di colore, e fu in procinto di prorompere in un grido.
«— Che cosa avete?» le disse il re, accusandosi dell’impressione che quel racconto, faceva su lei. «La perdita dei vostri tesori può affliggervi a queste punto? — Principe,» rispose la regina, «io vi giuro, per la gloria del vostro impero, che sono commossa soltanto dei mali che questo fedel servo ha sofferto per me. Forse tal sensibilità vi sembrerà eccessiva; ma codesto schiavo è al mio servigio fin dall’infanzia, e bisogna perdonare al mio sesso un po’ di fralezza.» li re attestò alla sposa il proprio dolore di averle fatto un racconto troppo esatto, e si ritirò.
«Schah-Khaton, vedendosi sola, fece chiamare io schiavo; questi le raccontò quant’era accaduto al principe dopo esser uscito di carcere, gli artifizi dello zio, la sua prigionia, il modo miracoloso col quale Iddio lo aveva sottratto alla morte, ciò che lo aveva indotto ad abbandonare la Persia; infine, lo stato nel quale lo aveva trovato, e la fortuna avuta di riconoscerlo addormentato vicino alla strada. — Che cosa disse il re,» gli domandò, con premura Schah-