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violenta gelosia. Il rispetto ed il timore che aveva pel genitore lo astrinsero dapprima a dissimulare, ma il fuoco rinchiuso nel suo cuore acquistò sempre più forza e violenza.»

NOTTE CDLX

— «La giovane regina, dopo nove mesi, partorì un bambino più bello del sole. Questo avvenimento pose il colmo alla disperazione di Balavan e lo indusse a commettere, per vendicarsi, il più orrendo misfatto. Introdottosi di notte nell’appartamento del fratello, trovò la nutrice addormentata, ed il fanciullo che riposava nella sua culla vicino a lei. Si fermò a considerarlo, e tocco della sua bellezza, disse fra sè:

«— Questo fanciullo ha tutta là beltà della madre. E perchè non è mio? Io meritava più di mio fratello la mano di Schah-Khaton e la corona.—

«Questa idea avendone esaltato il furore, alzò il pugnale, e lo immerse nel seno del bambino. Penetrò poscia nell’appartamento del fratello, che dormiva vicino alla sposa, e lo trafisse nel cuore. Stava per immolare anche la giovane regina; ma la speranza di possederla gli trattenne il braccio.

«Per soddisfare al proprio amore ed assicurarsi l’impunità dei delitti commessi, bisognava aggiungervi il parricidio: Balavan, furibondo e fuor di sè, corse all’appartamento del padre; ma la guardia gl’impedì d’entrare. Vedendo allora, che non poteva sfuggire ai sospetti ed al castigo che meritava, uscì dal palazzo, e prese la fuga, andando a rinchiudersi in un lontano castello, nel quale sì fortificò.