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un giorno da lei, fece ritirare tutte le donne del sito seguito, e le disse abbracciandola:

«— La tenerezza ch’io aveva per mio fratello si è rivolta intieramente su voi: ed è maggiore di quella che dovrei avere per una nipote: io v’amo più che se foste mia figlia, e d’or in avanti voglio chiamarvi con tal nome. Voi conoscete i principi miei figli; essi vennero allevati con voi: io voglio unirvi ad uno di loro; vi lascio padrona assoluta della scelta, dandovi in isposo colui che preferirete, e riconoscendolo per mio erede. —

«La principessa, sorpresa da quelle parole, si alzò, baciò le mani dello zio, e gli rispose:

«— Sire, voi avete su me tutti i diritti d’un padre, e ancor di più; la mia sommissione è senza limiti: fate voi stesso questa scelta, che sarebbe troppo difficile per me; pronunciate, e la mia volontà seguirà la vostra decisione!

«— Io vi son grato,» riprese Soleiman-Schah, «della fiducia che mi dimostrate; ella aumenterebbe ancora la mia tenerezza, se fosse possibile; giacchè volete ch’io stesso disponga della vostra mano, io la darò al più giovane de’ miei figli: l’affetto che osservai fra voi due ripromette la miglior unione; dandogli la vostra mano, e lasciandogli la mia corona, io faccio in una sol volta la sua felicità, la vostra e quella de’ miei popoli. —

«Schah-Khaton abbassò gli occhi, ringraziando lo zio. Soleiman-Schah fece celebrare alcuni giorni dopo il matrimonio della nipote col principe Malik-Sohah, suo secondogenito, lo designò per proprio erede, e gli fece giurar obbedienza dai grandi e dal popolo.

«Balavan, il primogenito di Soleiman-Schah, aspirava alla mano della cugina, e credevasi certo di salire al trono dopo la morte del padre; la preferenza che il fratello minore otteneva, gli inspirò la più