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segregati intieramente dal governo dopo l’elevazione di Abutemam, avevano concepito contro di lui la più violenta gelosia, e dicevano sovente fra loro: — Il re ci ha tolta la sua fiducia per darla a questo straniero; lo colma di onori, non ha stima che per lui, e sdegna i nostri servigi; noi non dobbiamo più a lungo soffrire tal affronto, e bisogna assolutamente inventare qualche trama onde perdere questo nuovo favorito, ed allontanarlo dal sovrano. —

«Un giorno che deliberavano su ciò, uno di loro disse agli altri:

«— Voi sapete che il re del Turchestan ha una figlia che passa per la più bella ragazza del mondo, e che fa morire tutti coloro che sono mandati a cercarla in matrimonio; parliamo al re di questa principessa, vantiamogli la di lei beltà, e cerchiamo ispirargli il desiderio di sposarla; egli vorrà sapere chi di noi deve mandare dal re del Turchestan per domandargli la mano della figlia; noi lo consiglieremo d’incaricarne Abutemam: il re del Turchestan lo farà morire come gli altri, e noi riprenderemo presso Ilan-Schah il posto ed il favore di cui godevamo altre volte.»

NOTTE CDLVII

— «I visiri, approvata quell’idea, convennero di recarsi insieme all’indomani dal re. Essi fecero destramente cadere il discorso sulle donne, parlarono della figlia del re del Turchestan, e si diffusero in elogi sulla di lei bellezza. Ilan-Schah, invaghito del ritratto