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«— Sire,» disse allora il giovane, guardandoli con disprezzo, «la rabbia e l’accanimento dei vostri visiri contro di me, scoprono a tutt’evidenza l’odio e la gelosia che li anima: essi vogliono sbarazzarsi di me per potere, a loro arbitrio, disporre come altre volte dei vostri tesori....
«— Tu solo li accusi,» disse il re, interrompendolo, «mentr’essi depongono tutti e dieci contro di te.
«— Come possono mai,» riprese il giovane, «attestare ciò che non hanno veduto? Questa circostanza ne dimostra sempre più la malvagità; e, se voi cedete agli sforzi congiurati del loro odio, proverete infallibilmente i rimorsi che risentì il re Ilan-Schah, quand’ebbe riconosciuta la perfidia e scelleratezza dei suoi tre visiri.
«— Vediamo,» disse con vivacità Azadbakht, «in qual modo il re Ilan-Schah fu ingannato da’ suoi visiri.
STORIA
DEL RE ILAN-SCHAH E DI ABUTEMAM.
«— Abulemam possedeva oltre molti beni, molta saggezza, prudenza, grandezza d’animo e generosità; ma il paese che abitava, era governato da un monarca ingiusto ed avaro, senza alcun rispetto per le leggi, e che disponeva a suo talento della fortuna e della vita de’ sudditi. Temendo che il re s’impadronisse delle sue ricchezze, Abutemam non osava farne uso. Questo timore gli venne a noia; risolse di cercare un’altra patria, e ritirarsi in un paese ove potesse