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«— Sire,» riprese il giovane senza spaventarsi, «non è dagli uomini ch’io aspetto soccorso, ma da Dio; s’egli stà con me, io non ho nulla a temere. Tutti quelli che ripongono in altri la loro speranza, provano la sorte sperimentata per molti anni dal re Bakhtzeman.

«— Questa storia dev’essere edificante,» disse Azadhakht; «io non posso tralasciare dall’udirla.


STORIA DEL RE BAKHTZEMAN.


«Il giovane continuò così: — Sire, il re Bakhtzeman, orgoglioso della sua potenza e dello splendore che lo circondava, credeva aver nulla a temere dall’incostanza della fortuna e dalla fragilità delle umane cose; pieno di fiducia nelle proprie forze, non pensava ad implorare nelle sue intraprese il soccorso del cielo; signoreggiato dalle passioni, affidava al suo visir la cura degli affari, viveva nella mollezza, e abbandonavasi intieramente alla gioia ed ai piaceri.

«Uno dei re vicini, approfittando di quella condotta, si gettò sur una delle province dell’impero e se ne impadronì. Il gran visir, partecipando quest’avvenimento a Bakhtzeman, gli dimostrava qualche inquietudine sulle conseguenze che poteva avere. — Fate avanzare tutti i miei guerrieri da quella parte,» gli disse il re fiducioso; «assoldatene altri, se avvene bisogno; ponete numerose guarnigioni nelle fortezze; incoraggiate i soldati con premi; cercate di corrompere quelli del nemico. Io posseggo immensi tesori, voi potete prendere tutto il denaro di cui avrete d’uopo per la difesa dell’impero.

«— Sire,» replicò il visir, «io non ho trascurato nessuno dei mezzi che la prudenza umana può suggerire; ma essi non riescono sempre; Dio è il padrone