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e tornare alla corte del padre. Behezad, troppo frettoloso di ottenere la principessa per pensare a far ritorno al paese natio, pregò il sovrano del Korassan di porre il colmo alle sue bontà permettendogli di andare direttamente alla corte del Turchestan.

«— Se torno da mio padre,» disse, «bisognerà aspettare ch’egli mandi a cercare la principessa, e che gli ambasciatori siano di ritorno. Tutto ciò richiederebbe molto tempo: qui io sono già sulla strada del Turchestan, vi giungerà in breve, ed otterrà la di lei mano alla corte di suo padre. —

«Il re del Korassan mise a ridere, e fu sorpreso dell’umore vivace ed impaziente del giovane. — Io temo, per voi,» rispose, «le consaguenze di questa vivacità; stato all’erta onde non diventi un ostacolo alla vostra felicità, e v’impedisca d’ottenere l’oggetto dei vostri voti.» Gli fece poscia consegnare il denaro occorrente pel viaggio, una lettera di raccomandazione pel re di Turehestan, e gli diede un seguito degno del suo grado e della circostanza.»


NOTTE CDLIII


— «Il principe, ebbro di gioia, si pose tosto in cammino, ed usando gran diligenza, viaggiava notte e dì, non fermandosi che il tempo necessario per lasciar rifocillare gli uomini ed i cavalli. Per quanto breve fosse questo riposo, Behezad lo trovava ancora troppo lungo.

«Il re del Turchestan, avvertito dell’arrivo di Behezad, mandò ad incontrarlo i principali personaggi della corte, lo fece alloggiare in un magnifico palazzo vi-