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esercito, s’impadronì della capitale, e l’astrinse a sottrarsi colla fuga alla crudeltà del vincitore.

«Il fuggiasco, accompagnato da pochi ufficiali, recossi alla corte di Abusaber, chiedendogli soccorso. Essi si riconobbero al primo abboccamento. — Tu vedi,» gli disse Abusaber, «l’effetto e la ricompensa della pazienza: l’Onnipossente ti dà in mia balia. —

«Ordinò allora che si spogliasse il re fuggitivo ed i suoi officiall di tutto quello che possedevano, fe’ loro togliere perfino gli abiti, e li scacciò dai propri stati.

«Tutta la sua corte, la milizia ed il popolo furono sorpresi da quel trattamento, che sembrava tanto contrario all’umanità da Abusaber fin allora mostrata, e non sapevano comprenderne la cagione. — Qual è adunque la condotta del nostro sovrano?» dicevansi vicendevolmente. «Un re vicino viene ad implorare il suo soccorso, ed egli lo scaccia e lo spoglia di tutto! Non è così che i monarchi agiscono di solito! —

«Poco tempo dopo, Abusaber, avendo udito che alcuni ladri infestavano una provincia de’ suoi stati, mandò buon nerbo di truppe ad inseguirli: furono presi e condotti alla di lui presenza. Li riconobbe egli per quei briganti che avevangli rapiti i figli, e domandò al capo della masnada ove fossero i fanciulli che avevano rapito il tal giorno, nel tal luogo; il capo dei ladroni rispose:

«— Sire, eccoli in mezzo a noi; i sentimenti che notammo in essi, li pongono al disopra della nostra professione. Prendeteli al vostro servizio; tenetevi eziandio le ricchezze che abbiamo accumulate, e cui siamo pronti a scoprirvi; noi rinunceremo al mestiere di assassini, e combatteremo nelle vostre milizie per la difesa dell’impero. —

«Il re diede ordine di far entrare nel suo appar-