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udite queste parole, corse a riferirle al re. Si tolse, per di lui ordine, il poco che rimaneva ad Ahusaber, e venne scacciato dalla casa, colla moglie ed i figli.
«Mentre inoltravansi per la campagna, senza sapere ove rivolgere i passi, la moglie di Abusaber gli disse: «Tutto ciò che ci accade è l’effetto della tua pigrizia e negligenza. — Moglie,» rispos’egli, «abbi pazienza: dessa è sempre ricompensata. —
«Avevano appena fatto alcuni passi, quando furono assaliti dai ladri che tolsero loro tutto il poco che avevano, li spogliarono dei loro abiti; e condussero via i due figliuoli. La moglie di Abusaber sclamò allora piangendo: — Amico, lascia da parte le tue idee; corri dietro ai ladri; forse avranno pietà di noi, e ci restituiranno i nostri figli.
«— Donna,» rispondeva sempre Abusaber, «abbi pazienza; l’uomo che fa il male ne è sempre punito, e spesso il male che fa ricade su lui. Se io inseguo quei ladri, qualcuno di essi può forse sguainare la spada ed uccidermi, ed allora che avverrà di te? Abbi pazienza, ti dico: la pazienza è sempre ricompensata. —
«Continuando il viaggio, giunsero ad un villaggio del Kerman (1), vicino al quale scorreva un fiumicello. — Fermati un momento,» disse allora Abusaber alla sposa, «onde vada in quel villaggio ad informarmi in qual luogo potremo alloggiare.» Ciò dicendo, lasciò la moglie sulla riva del fiume.
«Mentre andava al villaggio, un cavaliere venne al fiume a far bere il palafreno; vide la moglie di Abusaber, gli piacque, e le disse: — Salite a cavallo con me; io vi sposerò e farò la vostra sorte. — Sono già maritata,» rispose la moglie di Abusaber. Il cavaliere, sguainando allora la scimitarra, la minacciò
- ↑ Provincia di Persia.