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ma avendo egli una pronunciata inclinazione pel commercio, il padre gli diede un grosso fondo, composto di merci preziose. Il giovane partì, e giunse per caso nella città, ove risiedeva il re suo fratello.

«Questi, informato dell’arrivo d’un mercante provveduto degli oggetti più rari, e che potevano meglio convenire ad un sovrano, l’invitò a recarsi al suo palazzo, lo fece sedere, e si mise a discorrere con lui. Benchè ignorasse che gli fosse fratello, la natura, la quale non cessava d'agire, gl’inspirò un segreto attaccamento per lui. Proposegli quindi di restare alla corte, e gli promise d’innalzarlo ai più grandi onori, e dargli quanto desiderava.

«Il giovane mercatante, lusingato di quell’accoglienza, accettò le sue offerte. Dopo qualche tempo, vedendo che il re non voleva si allontanasse, informò i genitori dell’accaduto, e li pregò di venirlo a trovare. Recatisi dal figlio, maravigliarono al vedere il favore che godeva, ed il grado al quale era stato innalzato. Un avvenimento imprevisto venne però in breve a turbarne la gioia ed a cagionar loro i più vivi allarmi.

«Il re uscì un giorno dalla capitale per andar a caccia, accompagnato da poche persone. Verso sera, non volendo rientrare ancora nella città, fece erigere la tenda in mezzo alla campagna, ed ordinò gli si imbandisse qualche cibo. La fatica e l’esercizio aguzzandone l’appetito, si abbandonò ai piaceri della tavola, bevve più dell’usato, e si lasciò vincere dal sonno.

«Il favorito, vedendo il suo padrone in tale stato e con pochi seguaci, e temendo per la sicurezza della sua persona, volle passare la notte dinanzi alla sua tenda e servirgli di guardia. Si alzò tosto, sguainò la spada, e si pose in sentinella davanti alla tenda. Uno dei paggi, invidioso da gran tempo del favore