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STORIA

DEL RE AZADBAKHT, O DEI DIECI VISIRI.


— Uno degli antichi re dell’India, chiamato Azadbakht (1), aveva fatto grandi conquiste ed esteso assai lungi il proprio dominio. Egli invigilava con cura su tutte le parti del suo impero, manteneva numerosi eserciti, e rendeva esattamente la giustizia ai sudditi. Malgrado la sua attività ed i suoi talenti, l’estensione degli stati non permettendogli di vedere ed esaminare da sè ogni cosa, aveva scelti dieci visiri, i quali accudivano alla maggior parte degli affari; ma sempre bramoso di regnare lui stesso, decideva da solo nelle circostanze più importanti, dopo aver però consultati i ministri.

«Con una tale condotta, Azadbakht avrebbe potuto godere di durevole prosperità, se, sedotto e traviato dall’amore, non avesse abusato della propria autorità, e mancato di riguardo ad uno de’ suoi visiri.

«Un giorno che Azadbakht era alla caccia, accompagnato da numeroso seguito, vide uno schiavo negro a cavallo, che conduceva per la briglia una mula riccamente bordata. Questa mula portava una specie di lettiga coperta d’una stoffa di broccato d’oro, cosparsa di perle e diamanti. Una torma di cavalieri nell’equipaggio più leggiadro e brillante, accompagnavano la lettiga.

«Azadbakht si separò dalle persone del seguito, ed

  1. In persiano, fortuna singolare.