Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/219


203


incinta poco tempo dopo, e mise al mondo successivamente sette figliuoli.

«Il visir, stanco di questo genere di vita, disse allora fra sè:

«— E fin quando durerà questa maledetta e penosa metamorfosi? Non potrò uscire da questo stato, nel quale sono caduto per un eccesso di compiacenza e curiosità? Voglio andare alla spiaggia ove approdai, e gettarmi nel mare: preferisco morire che sopportare questa miseria.» Presa tale risoluzione, andò alla spiaggia, e si slanciò nell’acque. Fu tosto sollevato da un’onda e trascinato dai flutti; alzando allora la testa, si trovò seduto nel bacino, e videsi dinanzi il califfo, il medico e tutta l’assemblea, che lo guardavano attentamente.

«Il califfo avendo domandato al visir che cosa avesse veduto, questi si mise a ridere, e gli disse: — Principe, il medico ha secreti sorprendenti: io vidi un paradiso delizioso, le huri, bei giovani, e meraviglie che nessuno ha veduto; se volete giudicarne voi stesso, converrete non esservi nulla di più incantevole e straordinario. —

«Quelle poche parole eccitarono la curiosità del monarca, il quale, svestitosi, cinse il corpo d’un pannolino, ed entrò nel bacino. Il medico gli disse di sedere, ed appena l’ebbe fatto, si trovò in mezzo ad un oceano d’immensa estensione; si mise a nuotare, e fu portato dall’onde sur una spiaggia incognita. Avendo preso terra e vedendosi nudo, con un sol pannolino intorno al corpo, disse fra sè: — Ora vedo lo scopo di questo artificio. Il mio visir ed il medico si sono intesi per ispogliarmi del mio impero; essi daranno mia figlia al giovane, ed il medico si farà proclamare califfo in mia vece. Maledetta curiosità! —

«Mentre faceva tali riflessioni, vide una schiera