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formato questo fiume? — Io non ho mai veduto in questo luogo alcun fiume,» rispose il visir, «e non ne conosco altro in Bagdad che il Tigri, il quale scorre in mezzo alla città. Bisogna conchiudere che sia l’effetto di qualche incantesimo. —

«Pieni di tale idea, il califfo ed il suo visir assicurarono ai soldati che l’acqua che vedevano era un’illusione, una vana apparenza: e comandarono di passar oltre senza alcun timore. Una parte dello stuolo volle avanzarsi, ma fu in breve sommersa. Il visir, riconoscendo allora il proprio errore, disse al califfo che il miglior partito era d’invitare chi stava nella casa a palesare chi fosse, promettendo che non gli si farebbe alcun male.

«Il califfo, approvato tal consiglio, fece gridare ad alta voce che se gli abitanti della casa si fossero fatti conoscere, non si farebbe loro alcun male. Il medico lasciò gridare a lungo, poi disse al giovane: — Salite sulla terrazza, e dite al califfo che se vuol tornare al suo palazzo, noi ci recheremo tosto da lui. —

«Il giovane andò sulla terrazza, ed annunciò ad alta voce ciò che il medico gli aveva detto. Il califfo, udita quella proposta, si vergognò di non poter vendicare subito il rapimento della figlia, e vedersi respinto dopo aver perduta parte della sua gente; voleva rimanere e cercar qualche modo di penetrare nella casa, ma il visir gli fece osservare esser quella abitata da maghi o da geni malefici; tornar inutile di voler misurarsi con tal sorta di enti, e che se venivano a darsi in persona nelle sue mani, avrebbe potuto farli punire come meritavano. Il califfo, malgrado tali riflessioni, si ritirò tristo e malcontento.

«Un’ora circa dopo il suo ritorno al palazzo, il medico ed il giovane vennero a presentarsi alla porta. Egli comandò che si lasciassero entrare; quando fu-