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«Il giovane essendo andato a cercare tutte quelle cose, il medico prese le due palette di montone, vi descrisse sopra segni e formole magiche, le avvalse nel pezzo di stoffa di lana, e legolle colle sete di sette colori; prese poscia l’ampolla, infilzò i sette aghi nel pezzo di legno d’aloè, lo mise nell’ampolla col bitume giudaico, la turò colla terra creta, e disse queste magiche parole:
«— Io bussai alla porta delle ultime regioni terrestri: i geni chiamarono i geni ed il principe dei demoni. Tosto vidi comparire il figlio d’Amran (1) con un serpente in mano ed un drago attortigliato intorno al collo a guisa di collana.
«— Chi è,» gridò egli, «il temerario che batte la terra, e ci evoca stasera?
«Io gli risposi:
«— Sono innamorato d’una giovane; ricorro a’ vostri incanti, spiriti possenti e terribili: aiutatemi voi, e fatemi riuscire nella mia intrapresa. Voi vedete come la tale figlia del tale, respinge e sdegna i miei voti: rendetela sensibile al mio amore!
«Gli spiriti mi risposero:
«— Fa quello che ti fu insegnato: mettili su d’un fuoco ardente, e pronuncia su di essi queste parole: Quand’anche la tale, figlia del tale, fosse in Caschan, in Ispahan o nel paese dei sortilegi e degl’incantesimi, nulla possa trattenerla, qui si rechi, e dica, abbandonandosi ella stessa nelle mie mani:
«Voi siete il padrone ed io sono la vostra schiava. —
«Il medico ripetè tre volte queste parole; poi si volse al giovane, e gli disse: — Profumatevi, e vestitevi degli abiti più belli: fra poco troverete presso di voi la persona che amate.» Sì dicendo, pose sul fuoco l’ampolla.
- ↑ Mosè.