Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/196


184


lutamente eguale a quella da lui già intesa. — Io era certo,» disse il principe a Giafar, «che tale storia non era quella d’un pazzo.» Il visir, costretto a riconoscere che quella narrazione aveva tutti i caratteri della verità, rispose: — Ora bisogna mandar a cercare il padre del giovane, comandargli di ritirare il figliuolo dall’ospitale, e lasciargli riprendere il suo commercio. Sceglierete poi quattro persone fidate, che staranno nella sua bottega; quando la vecchia verrà, come non ne dubito, se ne impadroniranno dietro il segno che loro ne farà il giovane, e ve la condurranno davanti; saprete così facilmente da lei chi sia la sua padrona. —

«Il califfo approvò il piano: il sindaco dei mercanti venne chiamato, e riceve l’ordine di ritirare il figliuolo dall’ospitale. Egli obbedì, e condusse il giovane appiè del califfo, che non penò a riconciliarli.

«All’indomani, Alì Tehelebi si recò al suo magazzino. Tutti i passeggeri si fermarono da principio per guardarlo, e ciascuno diceva: — Ecco il figlio del sindaco dei mercanti, ch’era pazzo!» Alì non rispondeva nulla a quei discorsi, e stava in bottega cogli incaricati d’arrestare la vecchia quando ricomparisse.»


NOTTE CDXXXIX


— Abbiamo raccontato ciò che accadde ad Alì Tehelebi dopo l’indegno trattamento sofferto dalla sposa; vediamo ora cosa fece questa. Appena ebbe soddis-