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pensai allora, «perchè non tenterò la fortuna? Quanti altri arricchirono per simili colpi del caso! Che cosa arrischio io seguendo questa vecchia? E che può accadere ad un uomo di qualche coraggio?» Allora chiusi la bottega, e partii con lei. Avevamo fatta la metà strada, quando la vecchia mi fermò dicendo: — Figliolo, bisogna esser sempre previdenti in questo mondo, e prendere le precauzioni necessarie; voi siete per entrare in casa nostra, e vedere la giovine; se ella non vi piace, ve ne andrete; tali sono i nostri patti, ma voi potreste allora pubblicare quest’avventura e disonorarci; il solo mezzo di garantirci da tal inconveniente, e di bendarvi gli occhi, onde non sappiate per qual via sarete venuto, nè in qual casa sarete entrato.

«— Prendere tal precauzione nel mezzo della via ed in presenza di tanta gente,» risposi, «sarebbe incutere sospetti ai passaggeri. Perchè, si direbbe, quella vecchia benda gli occhi a quel giovinotto? non sembra che li abbia malati. Aspettate un momento, e quando troveremo qualche viuzza, vi entreremo, e faremo in guisa di non essere veduti da alcuno. — Va bene,» disse la vecchia. Dopo alcuni passi, essa trovò un sito opportuno, mi bendò gli occhi con un fazzoletto, e mi condusse poi, tenendomi per mano, finchè giungemmo alla casa. Ella bussò due colpi col martello; la porta si aperse.

«La vecchia mi fe’ entrare, e tolsemi il fazzoletto. Io vidi allora due giovani schiave di beltà straordinaria. Esse mi fecero passare per sette porte, varcato le quali fui ricevuto da quattro altre schiave, tutte più belle l’una dell’altra. Venni quindi introdotto in una sala magnifica, che sembrava una di quelle che racchiudono i tesori di Salomone. — Tutto ciò ch’io vedo,» pensava tra me, «e forse sogno ed illusione?» Ma doveva vedere in breve cose ancor più sorprendenti.