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in un gabinetto. — Dov’è vostra madre?» disse il monarca. — Ella non osa comparirvi davanti,» rispose Alaeddin. — Perchè?» soggiunse il califfo; «ella non ha nulla a temere.» E subito andò a chiamarla. Colei venne, e gli si prosternò davanti: — Poco fa,» egli le disse ridendo, «voi volevate prendermi per maestro, ed incaricarvi di derubare le donne; ora mi fuggite! Questo non è il mezzo di far progressi. —

«La vecchia, alquanto rassicurata, chiese perdono al califfo, il quale fece venire sul momento un cadì, ripudiò la principessa di Persia, e la maritò con Alaeddin. Si celebrarono nel medesimo tempo i due sponsali; tutti gli emiri ed i signori di Bagdad vi assistettero; le feste ed i divertimenti durarono tre giorni, e si distribuirono ai poveri elemosine in copia. Alaeddin ed il califfo passarono lieti giorni vicino alle loro spose, e la loro felicità non terminò che colla morte.»

Scheherazade finiva di raccontare l’avventura del califfo Aaron Alraschild colla pronipote di Chosroe Anoschirvan, e del suo matrimonio colla sorella di uno de’ suoi ciambellani; il sultano delle Indie; che quelle avventure avevano divertito assai, chiese tosto alla sultana se ne sapesse qualche altra del medesimo principe.

— Sire,» rispose la sultana, «la vita del califfo Aaron è piena di una moltitudine di simili avventure, senza parlare d’un numero infinito di tratti curiosi, di piccanti aneddoti: tutte queste cose mi sono presenti alla memoria; ma io desidererei, se me lo permetteste, di raccontarvi ora la storia di un giovane mercante di Bagdad e della dama incognita, storia nella quale spiccano principalmente la giustizia e l’umanità di questo gran principe.»

Il sultano delle Indie avrebbe voluto udir subito