Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/160


148


magistrato, gli raccontò l’accaduto, e promessagli una buona ricompensa, gli disse che, siccome il ladro possedeva immense ricchezze, ne potrebbe prendere quante desiderava.

«Il luogotenente di polizia fu contentissimo, e disse al giovane mercatante:

«— Aspettate fino alle dieci di sera, così noi troveremo in casa il ladro. Io vi andrò a quell’ora; lo farò arrestare, e voi v’impadronirete della giovane.» Il mercatante ringraziò il magistrato, si ritirò, e tornò all’ora indicata.

«Il luogotenente di polizia montava a cavallo con quattrocento soldati, accompagnato da quattro ufficiali, e preceduto da fiaccole e lanterne; tutte le vicine eransi ritirate; la casa era rischiarata da molte bugie, e la madre e la figlia, ben chiuse, aspettavano tranquille il novello sposo. Il luogotenente di polizia bussa rozzamente alla porta; la vecchia si alza, scorge dalle fessure una splendida luce, guarda fuori, e vede il luogotenente di polizia ed il suo seguito che occupavano tutta la contrada, ed uno degli ufficiali già in procinto di atterrare la porta.

«Costui, chiamato Schemama, era uomo violento, brutale, o meglio ancora un vero diavolo in carne, sempre pronto a far il male e portarlo ai più grandi eccessi. — Che cosa facciamo costà,» diceva al magistrato, «e cosa guadagneremo aspettando che ci sia aperta la porta? È meglio atterrarla, precipitarci su di essi, arrestare quello che cerchiamo, ed impadronirci degli effetti che si trovano nella casa. —

«Un altro ufficiale, di nome Hassan, di aspetto dolce e d’un carattere ancor più mite, desideroso di far il bene, e che sembrava posto presso al luogotenente di polizia pel benefizio dell’umanità, gli disse: — Codesto consiglio è cattivo e pernicioso: niuno si è mai lagnato di queste persone, e noi non sappiamo se l’uomo denun-