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di ciò che desidero facciate per amor mio; il rumore che produrranno stasera cadendovi dalla cintura, ve ne ridesterà la memoria, caso che non ve ne ricordaste prima.»


NOTTE CDXXIV


— La cosa accadde come il sultano avea preveduto; senza le tre pallottole d’oro, i giovani avrebbero nuovamente dimenticato di parlare dell’accaduto alla sorella. Esse caddero dal seno di Bahman quando si ebbe tolta la cintura, spogliandosi per mettersi a letto. Subito dunque andò egli a trovare il fratello Perviz, e recatisi insieme all’appartamento della principessa, la quale non era ancor coricata, le chiesero scusa se venivano ad importunarla ad ora indebitata, e le esposero quindi l’affare con tutte le circostanze del loro incontro col monarca.

«Sbigottì Parizade a quella nuova. — Il vostro incontro col sultano,» disse, «è per voi felice ed onorevole, ed in seguito può esserlo ancor di più; ma per me, è spiacevole ed assai tristo. È a mio riguardo, ben lo comprendo, che voi avete resistito alle brame del sultano; ve ne sono infinitamente grata; da ciò riconosco che l’affetto vostro corrisponde perfettamente al mio, preferendo, per così dire, commettere un’inciviltà verso il sovrano, dandogli un onesto rifiuto, a quanto credeste, piuttosto che pregiudicare l’unione fraterna tra noi giurata; e ben pensaste, che ove aveste cominciato a visitarlo, a poco a poco sareste stati costretti ad abbandonarmi per dedicarvi intieramente