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stri banditori, e quello che viene impiegato di più, avendosi in lui la maggior fiducia quando si tratta della vendita di qualche cosa di valore; circa poi al tubo ch’ei mette a trenta borse, bisogna che le valga, ed anche di più, per qualche particolarità non apparente. Fra poco ripasserà; lo chiameremo, e ve ne informerete da per voi; sedete intanto qui sul mio sofà, e riposate. —

«Non ricusò Ali la cortese offerta; e poco dopo che si fu posto a sedere, ripassò il banditore il quale, appena il mercante l’ebbe chiamato, si accostò. Allora, mostrandogli il giovine, il mercante gli disse: — Rispondete a questo signore, il quale domanda se avete perduto il cervello mettendo a trenta borse un tubo d’avorio che sembra di sì poco valore. Ne sarei maravigliato anch’io, se non sapessi la vostra assennatezza. —

«Il banditore, volgendosi al principe, così rispose: — Signore, non siete il solo che mi tratti da pazzo per questo tubo; ma giudicherete voi stesso se io lo sia, quando ve ne avrò spiegata la particolarità, e spero che allora vi metterete un aumento, come fecero quelli cui l’ho già mostrato, i quali aveano la stessa vostra cattiva opinione di me.

«Primieramente, o signore,» continuò il banditore, presentando il tubo al principe, «notate che questo tubo è guarnito a ciascuna estremità d’un vetro, e considerate che, guardando da uno di essi, si vede subito qualunque cosa si possa mai desiderar di vedere. — Son pronto a farvi riparazione d’onore,» rispose Ali, «se mi fate conoscere la verità di quanto asserite.» E siccome aveva in mano il tubo, osservatine prima i due vetri: «Spiegatemi,» proseguì, «per dove debbo guardare onde chiarirmene. —

«Il banditore glielo insegnò, ed il principe,guar-