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serviva di contrappeso, pel cui mezzo, ora in alto, ora abbasso, alla presenza del re e della sua corte, batteva coi movimenti del corpo e della proboscide la cadenza degli stromenti, al pari del primo elefante.

«Gl’Indiani, dopo aver attaccata la pietra di contrappeso, avevano, a forza di uomini, tirato a terra l’altro capo, facendovi salire l’elefante.

«Il principe Hussain avrebbe potuto fare un più lungo soggiorno alla corte e nel regno di Bisnagar; un’infinità d’altre maraviglie ve lo avrebbero potuto gradevolmente trattenere sin all’ultimo giorno dell’anno, compito il quale aveva convenuto di riunirsi ai fratelli; ma pienamente soddisfatto delle cose vedute, e dopo il prezioso acquisto continuamente occupato nell’oggetto dell’amor suo, la beltà e lo attrattive della principessa Nuronnihar accrescevano di giorno in giorno la violenza della sua passione, talchè gli parve che più tranquillo avrebbe lo spirito, e più vicino sarebbe alla sua felicità quando si fosse avvicinato a lei. Pagato adunque il custode del khan per la pigione dell’appartamento occupato, e dettagli l’ora in cui avrebbe potuto venire a prenderne la chiave ch’ei lascerebbe nella porta, senza specificargli in qual maniera sarebbe partito, entrò, chiudendosi dietro l’uscio e lasciandovi entro la chiave, e disteso il suo tappeto, vi sedè coll’officiale seco lui condotto.

Allora, raccolto in sè stesso, e concepito seriamente il desiderio di venir trasferito nel luogo dove i principi suoi fratelli dovevano recarsi al par di lui, si avvide in breve d’esservi giunto; fermatosi colà, e spacciandosi per un semplice mercante, stette ad aspettarli.

«Il principe Ali, fratello secondogenito di Hussain, progettando di viaggiare in Persia, per conformarsi all’intenzione del sultano delle Indie, ne aveva presa la via con una carovana, alla quale erasi unito il