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condizione che ve ne debba far vedere l’esperienza. Allora, siccome non avete qui le quaranta borse, e bisognerà che, per riceverle, vi accompagni sino al khan dove siete alloggiato come forastiero, entreremo, col permesso del padrone, nella stanza di dietro, distenderò il tappeto, e quando vi saremo seduti amendue, e voi avrete esternato il desiderio d’essere con me trasferito nella vostra dimora, se non vi saremo sul momento trasportati, il mercato sarà rotto, e voi non sarete a nulla obbligato. Quanto al regalo, siccome tocca al venditore a pagarmi del mio incomodo, lo riceverò come una grazia che avrete valuto farmi, e per la quale vi sarò riconoscente. —

«Sulla buona fede del banditore, il principe accettò il partito, e conchiuso il negozio colla proposta condizione, entrò nella stanza del mercatante, col di lui permesso. Là il banditore distese il tappeto; vi si accomodarono amendue, ed appena il principe ebbe formato il desiderio di trasferirsi nel khan al proprio appartamento, vi si trovò col banditore nella medesima situazione. Or come non avea bisogno d’altra certezza sulla virtù del tappeto, contò al banditore la somma delle quaranta borse, e vi aggiunse la mancia di venti pezze d’oro, qual gratificazione pel mediatore.

«Per tal modo, il principe Hussain rimase possessore del tappeto con immensa allegrezza di avere, al suo arrivo a Bisnagar, fatto acquisto d’un oggetto si raro, che dovea, com’ei non dubitava, valergli la mano di Nuronnihar. In fatti, stimava impossibile che i fratelli minori riportassero alcuna cosa dal loro, viaggio che entrar potesse in paragone con quanto egli aveva si avventurosamente trovato. Senza fare più lunga dimora in Bisnagar, ei poteva, sedendo sul tappeto, recarsi nello stesso giorno al luogo del