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verlo secondo le diverse stagioni, di modo che stava in suo arbitrio il godere d’una perpetua primavera, che la principessa, prima ancora che avesse terminato, considerò il regno del Bengala di gran lunga inferiore su parecchi punti a quello di Persia. Avvenne inoltre che quand’ebbe finito il discorso, e pregatala di parlargli a sua volta delle particolarità del regno del di lei genitore, non vi si seppe ella risolvere se non dopo le ripetute istanze del giovane.

«Diede dunque la principessa tale soddisfazione a Firuz Schah, ma diminuendo molti pregi, pe’ quali rendevasi manifesto che il regno di Bengala superava quello di Persia, facendogli conoscere in tal guisa la di lei disposizione di colà accompagnarlo, ch’ei giudicò avrebb’ella acconsentito alla prima proposta che gliene esternasse; ma credè non fosse conveniente di fargliela se non quando le avesse usato la condiscendenza di rimanere con lei tanto tempo, da metterla dalla parte del torto nel caso volesse trattenerlo più a lungo, ed impedirgli di recarsi presso al proprio padre.»


NOTTE CCCLXXXVIII


— Per due intieri mesi Firuz Schah abbandonossi intieramente ai voleri della principessa di Bengala, partecipando a tutti i divertimenti ch’ella potè immaginare, e che le piacque di dargli, come se non dovesse mai far altro che passare a quella guisa la vita. Ma scorso tal termine, ei lo dichiarò seriamente essere omai troppo tempo che mancava al proprio