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«La donna non tenne al marito sì lungo discorso, se non perchè leggevagli in volto l’ostinazione. In fatti, non volle ascoltare que’ buoni consigli ma alzatosi, andò al magazzino col lume ed un piatto.

«— Allora, ricordatevi almeno,» tornò a dirgli la moglie, «ch’io non prendo parte veruna a ciò che siete per fare, acciò non me ne imputiate la colpa, se vi accada di dovervene pentire. —

«Il mercante continuò a far il sordo, e persistette nel suo divisamento. Giunto nel magazzino, prende il vaso, lo scopre, e trova le olive tutte fracide. Per chiarirsi se anche il fondo fosse guasto come il disopra, ne versa nel piatto, e per la scossa data così al vaso, vi caddero rumorosamente alcune pezze d’oro.

«Alla vista di quelle monete, il mercatante, naturalmente avido ed attento, guarda nel vaso, e si accorge d’aver versate nel piatto quasi tutte le olive, e che il resto era tutto oro in bei contanti. Rimette quindi nel recipiente le olive che aveva versate, lo ricopre e torna in casa. — Moglie,» disse, rientrando nella stanza, «avevate ragione: le olive sono tutte fracide, ed ho richiuso il vaso in guisa che Alì Kodjah, se mai ritorna, non si accorgerà ch’io l’abbia smosso. — Avreste fatto meglio ad ascoltarmi,» rispose la moglie, «e non toccarlo. Dio voglia che non ve ne derivi alcun male! —

«Il mercatante fu tanto poco scosso da quest’ultime parole della moglie, quanto lo era stato dalle rimostranze di prima. Passò quasi tutta la notte a pensare ai mezzi di appropriarsi l’oro dell’amico, e far in modo che gli rimanesse, nel caso che colui, tornando, domandassogli il vaso. Alla domane, pertanto, di buon mattino, va a comprare olive di quell’anno; torna, getta via le vecchie del recipiente, ne prende l’oro, lo mette in sicuro, ed empitolo quindi colle olive comprate, lo ricopre come prima, e lo