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del suo ceto, dimorava nella casa paterna, senza moglie e senza figliuoli. Nel tempo che, libero delle sue azioni, viveva contento del prodotto de’ suoi negozi, ebbe per tre giorni di seguito un sogno, in cui gli apparve un vecchio venerabile di sguardo severo, il quale prese a rimbrottarlo perchè non avesse ancor soddisfatto al pellegrinaggio della Mecca. (1)
«Quel sogno turbò Alì Kodjah, e lo poso in sommo imbarazzo. Come buon musulmano, non ignorava l’obbligo che incombevagli di fare quel pellegrinaggio; ma avendo il carico d’una casa, di mobiglie e d’una bottega, aveva sempre creduto che fossero motivi sufficenti per dispensarsene, procurando supplirvi con elemosine ed altre opere pie. Ma dopo quel sogno, la sua coscienza rimordevalo sì vivamente, che il timore di qualche disgrazia lo indusse a non differire ulteriormente il viaggio.
«Per mettersi in grado di adempirvi appunto entro l’anno, cominciò Alì Kodjah a vendere le suppellettili; alienò quindi la bottega e la maggior parte delle merci che conteneva, riservandosi quelle che potevano trovar spaccio alla Mecca; e quanto alla casa, cercò un locatario, cui affittarla. Così disposte le cose, si trovò pronto a partire nel tempo che la carovana di Bagdad si mette in cammino per la Mecca. La sola cosa che restavagli da fare, era di porre al sicuro una somma di mille pezze d’oro che avrebbelo inquietato nel pellegrinaggio, dopo aver messo in disparte il denaro ch’egli stimava opportuno di portar seco per le spese ed altri bisogni.