Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/691


273


dogli esser quella. Ma continuando la strada senza fermarsi, per non dar sospetto, com’ebbe il capitano osservato che la porta seguente portava un segno eguale e nel medesimo sito, lo indicò alla guida, chiedendo se fosse quella o la prima. Il conduttore, confuso, non seppe cosa rispondere, ed ancor meno quand’ebbe veduto che le quattro o cinque porte successive erano anch’esse marcate nella stessa guisa. Giurò egli al capitano di averne segnala una sola, e: — Non so,» soggiunse, «chi possa aver marcate le altre con tanta somiglianza; ma in questa confusione, confesso di non poter distinguere il mio segno. —

«Il capitano, vedendo il suo disegno andato a vuoto, recatosi alla piazza maggiore, fece dire a’ suoi, dal primo in cui incontrossi, d’aver perduta la fatica e fatto un viaggio inutile, e che non avevano altro partito fuorchè di riprendere la via del comune rifugio. Ne diede anzi l’esempio, e tutti lo seguirono nel medesimo ordine ond’erano venuti.»


NOTTE CCCLXX


Questa notte, Scheherazade, ripigliando la parola:

— Adunata che fu la banda nella selva, il capitano spiegò la ragione per cui li aveva fatti tornar indietro; in conseguenza la guida fu tosto dichiarata degna di morte ad una sol voce, e colui vi si condannò da sè medesimo, riconoscendo che avrebbe dovuto prender meglio le sue precauzioni, e presentò con fermezza il collo a quello che uscì dalle file per mozzargli il capo.

«Siccome trattavasi, per la conservazione della ma-