Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
265 |
sto e buon vecchio, che apriva ogni giorno la sua bottega molto tempo prima degli altri, esce, ed andatolo a ritrovare, dandogli il buon giorno appena, lo vide, gli mise in mano una moneta d’oro.
«Baba Mustafà, conosciuto da tutti sotto questo nome, Baba Mustafà, dico, uomo naturalmente allegro e sempre pronto a ridere, guardando la moneta, perchè non era ancor ben chiaro, e scorgendo ch’era d’oro: — Buon augurio!» disse; «di che si tratta? Eccomi pronto a servirvi.
«— Baba Mustafà,» gli disse Morgiana, «prendete l’occorrente per cucire, e venite subito con me; ma colla condizione che, quando saremo in un tal sito, vi benderò gli occhi, —
«A tali parole, il ciabattino fece il restio. — Oh, oh!» rispose; «volete dunque farmi fare qualche cosa contro la mia coscienza o contro l’onor mio? —
«Mettendogli in mano un’altra pezza d’oro: — Dio mi guardi,» ripigliò Morgiana, «e all’esigere da voi cosa che non possiate fare con tutta onestà! Venite dunque, e non temete nulla. —
«Baba Mustafà si lasciò persuadere, e Morgiana, avendogli bendati gli occhi col fazzoletto nel sito indicato, lo condusse in casa del defunto suo padrone, e non gli levò la benda se non nella camera ove aveva collocato il cadavere con ogni quarto al suo posto. Quando glie l’ebbe tolta: — Baba Mustafà,» diss’ella, «vi ho condotto per farvi cucire i pezzi che qui vedete, non perdete dunque tempo, e finito che avrete, vi darò un’altra pezza d’oro. —
«Ultimata l’operazione del ciabattino, Morgiana tornò a bendargli gli occhi nella medesima stanza, e datagli la terza moneta d’oro promessa, e raccomandatogli il segreto, lo ricondusse sino al luogo di prima; e colà, levandogli nuovamente il fazzoletto, lo lasciò andare a casa, accompagnandolo coll’occhio