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veduto Noreddin sulla piazza: — Probabilmente,» disse fra sè, «Noreddin fa ancor danaro di qualche mobile (sapendo egli che ne aveva venduti), ed è venuto a comprare una schiava.» S’inoltra, e Hadgi Hassan grida una seconda volta: — A quattro mila pezze d’oro la schiava persiana.

«Quell’alto prezzo fece giudicare a Sauy che la schiava dovess’essere d’una speciale bellezza, e subito gli venne gran voglia di vederla. Spinto dunque il cavallo direttamente verso Hadgi Hassan, ch’era circondato dai mercanti: — Apri la porta,» gli disse, «e lasciami vedere la schiava.» Non era uso di far vedere una schiava ad alcun particolare, dopo che i mercanti l’avevano veduta e la contrattavano. Ma essi non ebbero ardire di far valere i propri diritti contro l’autorità del visir; ed Hadgi Hassan non potè esimersi dall’aprir la porta e far segno alla Bella Persiana d’avvicinarsi, affinchè Sauy potesse vederla senza scendere da cavallo.

«Rimase il visir altamente maravigliato quando vide una schiava di sì straordinaria bellezza, e siccome aveva già avuto da fare col sensale, di cui ignoto non eragli il nome: — Hadgi Hassan,» gli disse, «non è per quattromila pezze d’oro che tu la gridi? — Sì, signore,» rispose il sensale, «i mercanti che qui vedete hanno convenuto, pochi momenti sono, ch’io la dovessi gridare a tal prezzo. Aspetto che ne offrano di più, all’incanto ed all’ultima parola. — Io darò la somma,» ripigliò Sauy, «se nessuno aumenta.» Guardò poscia i mercanti con occhio dinotante com’egli pretendesse che non avessero ad accrescerne il prezzo. Era egli sì terribile a tutti, che coloro guardaronsi bene dall’aprir bocca, nemmeno per lagnarsi perchè attentasse ai loro diritti.

«Quando il visir Sauy ebbe aspettato qualche tempo, visto che nessun mercadante cresceva il prez-