Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/647


229


Saadi era sì recente, specialmente dopo ciò che m’era accaduto nello spogliarmi, che non poteva averlo dimenticato. Risposi dunque alla vicina che attendesse un momento, e mia moglie gliene darebbe un pezzo.

«Questa, svegliatasi anch’essa al rumore, si alza, trova tentoni il piombo dove le insegnai che stava, apre la porta e lo dà alla vicina.

«Lieta la moglie del pescatore di non essere venuta invano: — Vicina,» disse a mia moglie, «il piacere che faceste a mio marito ed a me, è si grande, che vi prometto tutto il pesce che mio marito piglierà col primo tiro delle sue reti, e vi accerto ch’ei non mi contraddirà. —

«In fatti, il pescatore, giulivo di aver trovato, contro ogni speranza, il piombo che gli mancava, approvò la promessa fatta da sua moglie, e le disse:

«— Vi son grato che abbiate in ciò seguita la mia intenzione. —

«Finito quindi di accomodare le reti, andò due ore prima di giorno alla pesca, secondo il solito. Al primo tiro non prese se non un solo pesce, ma lungo più d’un cubito, e grosso in proporzione. Le gettò poscia parecchie altre volte sempre felicemente; ma fra tutti i pesci che prese, non ve ne fu uno che si accostasse al primo.

«Tornato a casa, prima cura del pescatore fu di pensare a me; ed io rimasi sommamente sorpreso, mentre lavorava, al vederlo presentarmisi davanti con quel pesce.

«— Vicino,» mi disse, «mia moglie v’ha questa notte promesso il pesce che avrei preso col primo tiro delle mie reti, in ricompensa del piacere che ci faceste, ed io approvai la promessa. Iddio mi ha mandato per voi questo solo, ed io vi prego di gradirlo. Se me ne avesse riempite le reti, sarebbero stati egualmente tutti vostri. Accettatelo, vi prego, qual è, come se fosse più considerevole.