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lazzo del genero, andandovi inoltre più volte al giorno, per contemplarlo ed ammirarlo.

«Il giovane intanto non istavasene chiuso in casa; aveva cura di farsi vedere per la città più d’una volta alla settimana, sia che andasse a dire la sua preghiera ora in una moschea ed ora nell’altra, oppure che di tempo in tempo si recasse a visitare il gran visir, il quale affettava di andargli a fare la sua corte in certi determinati giorni, e veramente facesse ai principali signori, cui sovente banchettava nella propria dimora, l’onore di andarli a trovare nelle loro case. Ogni qual volta usciva, faceva gettare da due de’ suoi schiavi, che procedevano in truppa attorno al suo cavallo, pugni di monete d’oro per le vie e le piazze onde passava, e dove il popolo sempre accalcavasi in gran folla.

«D’altra parte, non presentavasi alla porta del suo palazzo un poverello, il quale non tornasse contento della liberalità che per ordine di lui venivagli usata.

«Siccome Aladino aveva diviso il suo tempo in modo che non v’era settimana in cui non andasse almeno una volta alla caccia, ora nei dintorni della città ed ora più lontano, la medesima liberalità esercitava per le strade e nei villaggi; la qual generosa inclinazione procuravagli da tutto il popolo mille benedizioni, e divenuta era cosa comune di non giurare che pel suo capo. In fine, senza dar ombra al sultano, cui faceva regolarmente la sua corte, può dirsi che Aladino erasi co’ suoi modi affabili e liberali acquistata l’affezione del popolo, e che, generalmente parlando, era più amato del sultano medesimo. A tutte queste doti accoppiava un valore ed uno zelo pel bene dello stato da non potersi abbastanza lodare, e ne diede anche belle prove all’occasione d’una rivolta scoppiata verso i confini del re-