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e n’esce prima che vi alziate. Aspettatelo stasera finchè arrivi, e fingete di volerlo uccidere; io giungerò in suo soccorso, e facendogli osservare che gli donate a mia sola istanza la vita, lo obbligherete a prendere in moglie la Bella Persiana alle condizioni che vi piaceranno. Ei l’ama, e so che la Bella Persiana non lo vede di mal occhio. —

«Volle Khacan seguire anche questo consiglio; e così, prima che si aprisse a Noreddin, quando il giovine giunse all’ora consueta, si celò dietro la porta; ed appena gli fu aperto, gli si gettò addosso e se lo mise sotto i piedi. Noreddin volse la testa, e riconobbe il padre, con un pugnale in mano, in procinto di togliergli la vita.

«Sopraggiunse in quel momento la madre di Noreddin, e trattenendo il braccio al visir: — Che fate, o signore?» sclamò essa. — Lasciatemi,» ripigliò il visir, «lasciatemi uccidere questo figlio indegno. — Ah signore!» tornò a dire la madre, «uccidete me piuttosto; non permetterò mai che vi bagniate le mani nel vostro proprio sangue!» Approfittò Noreddin dell’istante. — Padre mio,» gridò egli colle lagrime agli occhi, «imploro la vostra clemenza e misericordia; accordatemi il perdono, che vi domando in nome di Colui dal quale voi l’attendete il giorno che tutti noi gli compariremo dinanzi. —

«Khacan si lasciò strappare di mano il pugnale, e Noreddin se gli buttò ai piedi, baciandoglieli per dimostrargli quanto si pentisse d’averlo offeso. — Noreddin,» gli diss’egli, «ringraziate vostra madre; vi perdono a suo riguardo. Voglio pur anche concedervi la Bella Persiana, ma colla condizione di promettermi con giuramento che non la risguarderete come schiava, ma quale vostra moglie, cioè che non la venderete, ed anzi che mai non la ripudierete. Siccome è saggia, ed ha spirito e buona condotta infini-