Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/479


65


recai nelle due borse e nella cintura, e che amendue noi prendemmo per vetri colorati; ma ora mi sono disingannato, e vi so dire, o madre, che sono gioie d’inestimabil valore, convenienti solo a grandi monarchi. Ne ho conosciuto il pregio frequentando le botteghe de’ gioiellieri, e potete credere alla mia parola. Tutte quelle da me vedute presso i nostri mercanti non possono paragonarsi alle nostre nè per grossezza, nè per bellezza, e nonostante ne chiedevano prezzi enormi. A dir il vero, tanto voi che io ignoriamo il valore di quelle che possediamo; ma checchè ne sia, da quanto posso giudicarne colla poca mia esperienza, sono persuaso che il dono dovrà riuscir grato al sultano. Avete un piatto di porcellana grande abbastanza e d’una forma adattissima per contenerle; portatelo qui, e vediamo qual effetto esse faranno, quando ve le avremo collocate secondo i diversi loro colori.»


NOTTE CCCXXI


— La madre portò la porcellana, ed Aladino, cavate dalle borse le gioie, le dispose nel piatto; l’effetto che produssero alla luce del giorno colla varietà de’ colori, lo splendore e lo sfavillamento loro fu tale, che madre e figlio ne rimasero quasi abbagliati, e ne furono altamente stupiti, non avendole mai rimirate se non al chiarore d’una lampada. Vero è che Aladino le aveva vedute cadauna sul suo albero, come frutti che formar doveano spettacolo stupendo; ma siccome egli era ancor fanciullo, non avea considerate quelle gioie se non come bagattelle per