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parve, ed ei la vide venire attraverso una fessura abbastanza larga per osservarla senz’esserne veduto. Era accompagnata da gran numero delle sue donne e di eunuchi che camminavanle ai fianchi ed in coda, e quando fu a tre o quattro passi dalla porta del bagno, si alzò il velo che l’incomodava assai, dando così campo al giovine di rimirarla a bell’agio, perchè gli veniva direttamente incontro.
«Fino a quel punto, Aladino non aveva veduto a faccia scoperta altre donne che sua madre già vecchia, la quale non era mai stata bella sì da fargli argomentare che ve ne fossero altre più leggiadre. Poteva bensì aver udito dire che ne esistevano d’una beltà sorprendente; ma per quante parole si adoprino a magnificare il merito d’una bellezza, non fanno mai l’impressione che l’avvenenza produce da sè medesima.
«Quando Aladino ebbe veduta la principessa Badrulbudur, perdette l’idea che tutte le donne somigliar dovessero all’incirca a sua madre; i suoi sentimenti subirono un notabile cangiamento, ed il suo cuore non potè negare tutta l’inclinazione all’oggetto che avevalo colpito. In fatti, la principessa era la più bella brunetta che si potesse vedere: aveva gli occhi grandi, a fior di testa, vivaci e brillanti, lo sguardo dolce e modesto, il naso proporzionato e senza difetti, bocca piccola, labbra vermiglie e vezzose per la grata loro simmetria; in una parola, tutti i lineamenti di quel volto erano d’una perfetta regolarità. Non è dunque da stupire se Aladino rimase abbagliato e quasi fuor di sè alla vista del complesso di tante maraviglie a lui sconosciute; oltre a tutte codeste perfezioni, la principessa aveva eziandio una bella statura, un portamento ed un’aria maestosa, che, al solo vederla, le conciliavano il rispetto.
«Entrata la principessa nel bagno, Aladino restò