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mischiavasi talvolta alla loro conversazione, terminò d’incivilirsi, ed a poco a poco prese tutte le maniere del bel mondo. Fu particolarmente presso i gioiellieri dove rimase disingannato nell’idea formatasi, non essere i frutti trasparenti, raccolti nel giardino dov’era stato a prendere la lucerna, se non vetro colorato, e conobbe ch’erano pietre di gran valore. A forza di veder a vendere e comprare ogni sorta di quelle gioie nelle loro botteghe, ne acquistò la cognizione ed il prezzo; e siccome non ne vide mai di simili alle sue, nè per bellezza, nè per grossezza, comprese che, invece di pezzi di vetro da lui sempre risguardati come bagattelle, possedeva un inestimabile tesoro. Ebbe la prudenza di non parlarne a nessuno, neppure alla madre, e non v’ha dubbio che il suo silenzio non abbiagli valso l’alta fortuna, alla quale vedremo in seguito ch’egli si sollevò.

«Un giorno, passeggiando per un quartiere della città, Aladino udì pubblicare ad alta voce un ordine del sultano, di chiudere le botteghe e le porte, e tenersi tutti in casa, finchè la principessa Badrulbudur (1), figlia del sultano, fosse passata per andare al bagno e ne tornasse.

«Questo pubblico grido fe’ nascere in Aladino la curiosità di vedere la principessa; ma non poteva farlo se non mettendosi in qualche casa di conoscenza attraverso alle gelosie, il che nol contentava, perchè la principessa doveva, secondo l’uso, tener coperto il volto d’un velo andando al bagno. Per appagar il suo desiderio adunque, avvisossi d’un mezzo che gli riuscì a meraviglia: andò ad appostarsi dietro la porta del bagno, la quale era disposta in modo, che non potea mancare di vederla venire in faccia.

«Aladino non aspettò a lungo: la principessa com-

  1. Luna piena delle lune piene.