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dute nell’anticamera le due piccole schiave, chiese loro dove fosse la madre; quelle risposero essere andata al bagno. — E la Bella Persiana,» ripigliò Noreddin, «vi è andata anch’essa? — Ne è tornata,» risposero le ragazze, «ed è nella sua camera; ma noi abbiamo ordine dalla signora vostra madre di non lasciarvi entrare. —

«La stanza della Bella Persiana non era chiusa se non da una portiera. Noreddin si avanzò per entrare, e le due schiave gli si posero davanti per impedirnelo; ma egli le prese entrambe per un braccio, le cacciò fuor dell’anticamera, e chiuse la porta. Corsero esse al bagno, mandando alte grida, ed annunciarono alla padrona, piangendo, come Noreddin fosse, loro malgrado, entrato nella camera della Bella Persiana, e le avesse scacciare.

«La notizia di tanto ardire cagionò alla buona dama sensibilissima mortificazione, talchè interrotto il bagno, si mise a vestirsi con somma sollecitudine, ma prima che avesse finito e fosse giunta alla stanza della Bella Persiana, Noreddin n’era già uscito, ed aveva presa la fuga.

«Rimase la Bella Persiana estremamente maravigliata, vedendo entrare la moglie del visir tutta in pianto e disperata. — Signora,» le disse, «oserei io chiedervi d’onde nasca la vostra afflizione? Qual disgrazia vi è accaduta al bagno per avervi costretta ad uscirne sì presto?

«— Come!» sclamò la moglie del visir; «mi fate questa domanda con tanta tranquillità, dopo che Noreddin, mio figlio, è entrato nella vostra stanza, rimanendo solo con voi? Poteva accaderci sciagura maggiore, a lui ed a me?

«— Di grazia, signora,» rispose la Bella Persiana, «quale sciagura può esservi per voi e per Noreddin in ciò ch’egli ha fatto? — Come!» replicò la mo-