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pezze d’oro di mia moneta a chiunque mi dirà chi dei due sia morto prima. —

«Ebbe appena il califfo finite tali parole, che udì di sotto il broccato che copriva Abu Hassan una voce gridargli: — Commendatore de’ credenti, fui io a morire pel primo; datemi le mille pezze d’oro.» E nel medesimo tempo vide Abu Hassan, il quale, sbarazzatosi della pezza di broccato che lo copriva, si prosternò a’ suoi piedi. La moglie si sbarazzò anch’ella dagl’impacci ed andò a gettarsi a’ piedi di Zobeide, coprendosi, per le convenienze, colla pezza di broccato; ma Zobeide mise un alto strido, che aumentò lo spavento di tutti gli astanti. Rinvenuta però alla fine dalla paura, inesprimibile fu la gioia della principessa, vedendo la sua cara schiava risuscitata quasi nel momento ch’era inconsolabile per la di lei morte. — Ah, cattivella!» sclamò; «tu sei cagione che ho molto sofferto in più d’una guisa, per amor tuo. Ti perdono nonostante di buon cuore, vedendo che non sei morta. —

«Il califfo, da parte sua, non aveva preso la cosa tanto a cuore; lungi dallo spaventarsi all’udire la voce di Abu Hassan, poco mancò, per lo contrario, che il riso non lo soffocasse, vedendoli amendue sbarazzarsi degl’indumenti, ed udendo il favorito chiedere gravemente le mille pezze d’oro da lui promesse a chi essergli detto chi fosse morto pel primo. — E che, Abu Hassan,» gli disse il califfo, scoppiando ancora dalle risa; «hai dunque giurato di farmi morir dal ridere? E d’onde ti venne l’idea di sorprenderci così, Zobeide ed io, per un lato, dal quale non istavamo in guardia contro di te?

«— Commendatore de’ credenti,» rispose Abu Hassan, «voglio dichiarvelo senza dissimulazione. Vostra maestà sa benissimo che io ho sempre amato a far buona tavola. La moglie, ch’ella mi ha dato, non