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«Il visir Khacan, il quale conosceva il merito della Bella Persiana molto meglio del mediatore, che non ne parlava se non dietro quanto gliene aveva detto lo stesso proprietario, non volle differir ulteriormente il contratto; e mandò tosto da uno de’ suoi a cercar il mercante, nel luogo che il sensale gl’indicò doversi trovare.

«Giunto il mercante di Persia: — Non è per me ch’io voglio comprare la vostra schiava,» disse il visir Khacan, «ma bensì pel re; bisogna dunque che la cediate a miglior prezzo di quello che le avete posto.

«— Illustre visir,» rispose l’altro, «sarebbe per me grande onore facendone un presente a sua maestà, se un mercante com’io potesse farne di tal valore. Non dimando in verità se non il danaro sborsato per educarla e renderla qual è. Quello che posso dire e che sua maestà avrà fatto un acquisto, di cui si troverà contentissima. —

«Il visir Khacan non volle mercanteggiare; e fatta contare al mercante la somma, questi prima di andarsene: — Signore,» disse al visir, «poichè la schiava è destinata al re, mi permetterete che abbia l’onore di dirvi esser dessa estremamente stanca del lungo viaggio che le feci fare per condurla fin qui. Quantunque sia un’impareggiabile bellezza, sarà nondimeno tutt’altra cosa, se la terrete presso di voi quindici soli giorni, e vi diate un po’ di cura di ben trattarla. Passato tal tempo, quando la presenterete al re, essa vi farà un onore ed un merito, de’ quali spero mi sarete grato. Vedete anche che il sole le ha un po’ guasto il colorito; ma quando sarà stata due o tre volte al bagno, e l’avrete fatta vestire nel modo che giudicherete meglio, la troverete tanto cangiata, che vi parrà infinitamente più bella. —

«Ascoltò Khacan il consiglio del mercante, e ri-