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Salutatolo profondamente, gli chiesero a qual fine si fosse tanto avvicinato alla capitale del re de’ Magi.
«Il gran visir, che trovavasi presente, prese la parola. — Il re, al quale favellaste,» disse, «è Schahzaman, re delle isole dei Figli di Khaledan, il quale viaggia da lungo tempo colla comitiva che vedete, in cerca del principe Camaralzaman suo figliuolo, uscito da’ suoi stati or son moltissimi anni; se ne sapete nuova, gli farete il maggior piacere ad informarnelo. —
«I principi altro non risposero, se non che gli recherebbero fra breve la risposta, e tornarono a briglia sciolta ad annunciare a Camaralzaman, che l’ultimo esercito allora giunto era quello del re Schahzaman, e che vi si trovava il re suo padre in persona.
«La maraviglia, la sorpresa, la gioia, il cordoglio d’aver abbandonato il genitore senza prendere da lui congedo, fecero sì potente effetto sullo spirito del re Camaralzaman, che cadde privo di sensi all’udire d’essergli sì vicino; rinvenuto alla fine, per le affettuose cure dei principi Amgiad ed Assad, quando si sentì forze bastanti, volò a gettarsi appiè di Schahzaman.
«Non erasi da gran tempo veduto un incontro più tenero fra padre e figliuolo. Schahzaman si dolse amorosamente col re Camaralzaman dell’insensibilità mostrata allontanandosi da lui in guisa sì crudele; e questi gli dimostrò un sincero pentimento del fallo che l’amore avevagli fatto commettere.
«I tre sovrani e la regina Margiana rimasero tre giorni alla corte del re de’ Magi, il quale li trattò splendidamente. E quei tre giorni furono pure assai notabili per gli sponsali del principe Assad colla regina Margiana, e per quelli di Amgiad con Bostana in ricompensa del servigio da lei reso al fratello. I tre re finalmente, e la regina Margiana con Assad suo