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mille pezze d’oro, ed andate al quartiere, dove ho mandato il giudice di polizia, a portarla alla madre d’un certo Abu Hassan, soprannominato lo Scapestrato. È un uomo conosciuto da tutto il rione sotto tal nome, e non v’ha alcuno che non sappia insegnarvene la casa. Andate, e tornate subito. —

«Giafar si mise la mano sul capo per dinotare che affrettavasi ad obbedire, e prosternatosi quindi davanti al trono, usci, ed andato dal gran tesoriere, che gli consegnò la borsa, la fece prendere da uno degli schiavi che lo seguiva, e recossi a portarla alla madre di Hassan. Trovatala, le disse che il califfo mandavale quel dono, senza spiegarsi più oltre; lo ricevette ella colla massima sorpresa, non sapendo immaginare cosa avesse potuto indurre il califfo ad usarle tanta liberalità, ed ignorando quanto accadeva in palazzo.

«Durante l’assenza del gran visir, il giudice di polizia fece il rapporto di diversi affari risguardanti il proprio ministero, che durò fino al ritorno del visir; appena fu questi rientrato nella camera del consiglio ed ebbe assicurato Abu Hassan d’aver adempito all’ordine ingiuntogli, comparve il capo degli eunuchi, cioè Mesrur, il quale, dopo aver accompagnato il falso califfo sino al trono, era rientrato nell’interno del palazzo, e con un cenno avvisò visiri, emiri e tutti gli officiali, che il consiglio era finito e potevano ritirarsi; in fatti essi, preso prima congedo con una profonda riverenza a’ piedi del trono, se ne andarono collo stesso ordine ond’erano entrati. Non rimasero dunque se non gli ufficiali della guardia ed il gran visir.

«Non si fermò Abu Hassan a lungo sul trono; ne discese alla stessa guisa che v’era salito, cioè assistito da Mesrur e da un altro officiale degli eunuchi, che lo presero sotto le ascelle, accompagnandolo fino